I MIEI ALUNNI Volti perduti nella nebbia, voci soffocate dal tempo, e nomi, nomi, dimenticati i pił, banchi corrosi, tagliuzzati, scollati, incisi, un anno dopo l'altro; una testa bruna, un'altra bionda o castana; occhi vivaci, assenti, annoiati, ridenti, assorti, astuti, e che guardano te continuamente come le belve in gabbia il domatore, con paura, con odio o ammirazione, sempre distanti, senza mai sapere o importargli o tentar mai di capire chi tu sei veramente; inebbriati di vana gloria ad una approvazione, sempre temendo l'interrogazione, sempre sperando nella "spiegazione" ...... Alunni miei passati per quei banchi, dispersi poi per ogni via del mondo, spariti alcuni tanto presto, ed altri che ve n'andaste pieni di rancore, altri con gratitudine ed amore .... Ma che vi piaccia o no, lo ricordiate o no, portaste via con voi qualcosa tutti , di me: delle mie convinzioni, del mio pensiero, delle mie speranze, forse un po' della mia tenue poesia, e, tutti quanti, della vita mia!