BALME: IMPRESSIONI________________________________________________________________________vai a "Scolopi a Finalborgo"

I Padri Scolopi hanno sempre nutrito una sincera passione per la natura e per la montagna.
Negli anni ’50 d’ estate accompagnavano i ragazzi in diverse località, come Champoluc e
Cogne per far loro trascorrere serenamente in quei luoghi ameni un periodo delle vacanze.
L’ aspirazione, però, era quella di avere una residenza propria, dove accogliere tutti gli
allievi che lo desiderassero.

Nel 1957, venuto a conoscenza che a Balme, nella Valle di Lanzo, era stato messo in vendita
l’ ex Albergo Savoia, Padre Mario Pastore decise di trattarne l’ acquisto e, riuscendo a precedere
i concorrenti, lo comperò insieme a parte del terreno circostante.
Da allora, Balme divenne il punto di riferimento per le vacanze estive di allievi ed ex allievi di Savona,
Carcare, Genova ed Ovada.
Ciascuno di noi porta con sé le emozioni di quei soggiorni.
Vogliamo qui riportare uno scritto composto nell’ estate del 1987 a Balme dal Padre Giuseppe Gramignoli,
dal titolo “Il viandante e la fonte”, che dimostra tutto l’ amore per la natura e la vicinanza a Dio
che la visione di quei paesaggi può suscitare.

“Il viandante e la fonte”

Era giunto il viandante ad una fonte circondata da una vegetazione meravigliosa
ma la fonte era ostruita da una grossa pietra e l’ acqua si disperdeva senza dissetare i passanti.
Allora sostò e con molta pazienza levò quella pietra e l’ acqua tornò a zampillare pura e invitante.
Si dissetò a quel getto fresco e cristallino e pensò che accanto a quel verde ed a quell’ acqua
avrebbe potuto arrestare la sua vita di nomade.
Era tutto così bello, così dolce, così naturale.
Ma poi si ricordò del suo cammino.
Non doveva arrivare da qualche parte.
Non c’ era una meta.
Ma la sua anima nomade era fatta per camminare.
Se si fosse fermato, non sarebbe più stato un viandante. Solo dopo aver raggiunto il grande porto
avrebbe potuto fermare i suoi passi…
Eppure il cuore aveva ormai amato quel verde e quell’ acqua.
E allora, il mattino successivo, dopo una dolcissima notte, attese che il sole fosse più chiaro,
il verde più verde e l’ acqua più argentea e ricca di riflessi e se ne riempì gli occhi e il cuore.
Per quanto quel verde fosse abbondante e la fonte ricca, tutto riuscì a trovare spazio nel suo cuore.
Ed ora porta dovunque con sé quella ricchezza.
Senza sforzo riesce a sentire quella verde presenza ed il canto di quello zampillo cristallino,
così simile al riso di una bambina.
E a volte sogna e spera di ritrovarsi ancora a quella fonte viva, per essere certo che il suo canto risuoni ancora.

Padre Giuseppe Gramignoli.
Balme 1987.



SCOLOPI A FINALBORGO____________________________________________________________________________vai a "Balme"

“La comunità doveva essere un centro di preghiera…”

La crisi di vocazioni sacerdotali e religiose spesso decreta la chiusura di alcune comunità, radicate nel territorio
e nella storia, e delle attività che ruotano attorno ad esse. Questo sembrava il destino della comunità dei Padri Scolopi
a Finalborgo, presenti fin dal 1759.
I fratelli, gli amici ed ex-alunni “innamorati” della tradizione calasanziana e del carisma dei Padri che da sempre avevano
animato la scuola, il seminario, le attività della chiesa dedicate a S. Antonio e San Giuseppe Calasanzio hanno promosso
la nascita e la formazione del Gruppo Amici del Calasanzio di Finalborgo.
A vagliare e vegliare su ciò che stava nascendo c’ era il Padre Provinciale Ugo Barani che diede fiducia e speranza ma,
soprattutto, degli obiettivi per la stessa sopravvivenza e specificità. La comunità doveva essere un centro di preghiera
per le vocazioni e di spiritualità calasanziana; inoltre il gruppo doveva animare e gestire la chiesa con il religioso
che lo stesso Provinciale avrebbe indicato.
Dopo un breve periodo sperimentale, questo nucleo di volontari laici ha ritenuto di consolidare il proprio impegno raccogliendo
man mano nuovi aderenti e, soprattutto, conseguendo il consenso di nuovi fedeli e la loro partecipazione alle attività facenti
capo alla chiesa dei Padri Scolopi.
Il gruppo ha come impegno principale la preghiera vocazionale quotidiana. Ogni pomeriggio, sotto la guida di Suor Gusmana,
anima un momento di preghiera con la recita del Santo Rosario, e la Liturgia della Parola.
Il primo venerdì del mese c’ è l’ Adorazione Eucaristica.
L’ apertura e la chiusura della Chiesa, la pulizia e l’ abbellimento della stessa sono affidate ai laici.
L’ Eucarestia ed il sacramento della Riconciliazione sono assicurati per almeno tre volte alla settimana.
La partecipazione alla Messa prefestiva e domenicale è molto numerosa. L’ interesse alle attività missionarie dei Padri Scolopi
è soddisfacente, tanto che il gruppo si è proposto un contributo mensile, libero e personale, per la nostra Missione a Daloa.
Con le parrocchie vicine è in atto un sempre maggior coordinamento, in vista di una comune attività pastorale da attuarsi
anche attraverso forme di collaborazione e integrazione.
Molte nostre comunità, specialmente dopo la chiusura di scuole ed istituti, sono in crisi per la carenza di vocazioni.
Il Gruppo Amici del Calasanzio di Finalborgo è un esempio concreto di come la buona volontà e la partecipazione attiva dei laici
possa consentire la loro sopravvivenza e la diffusione del carisma calasanziano.